Documenti per la vendita di una casa
INDICE
All’atto di compravendita di un immobile, occorre essere in possesso di alcuni documenti e certificazioni che riguardano il venditore, l'acquirente e l'immobile stesso.
DOCUMENTI DELL’IMMOBILE
Tra i documenti dell’immobile troviamo:
- atto di provenienza: un documento che attesta la legittimità giuridica di un immobile su un soggetto, redatto in forma cartacea in seguito ad una scrittura privata; pertanto l’atto si compone della scrittura privata, una dichiarazione di successione e una sentenza giudiziale. Il documento contiene i dati relativi al titolare dell’immobile, alla proprietà e ad eventuali clausole di utilizzo;
- planimetria catastale;
- dichiarazione di conformità catastale;
- eventuale contratto di locazione.
Nei documenti dell’immobile è importante anche inserire il permesso di costruzione e le eventuali modifiche all’immobile.
DOCUMENTI DEL CONDOMINIO
Se l’immobile di cui abbiamo predisposto la vendita appartiene ad un condominio, sarà necessario dotarsi di:
- regolamento del condominio: obbligatorio per quelli con più di 11 utenze, redatto dal notaio, dal costruttore e dai condomini;
- dichiarazione liberatoria, ossia l'amministratore dovrà dichiarare che ci siano o meno spese condominiali insolute a carico del condomino proprietario dell'immobile in vendita.
E’ possibile chiedere all’amministratore di condominio una copia della documentazione e tutti i documenti necessari.
DOCUMENTI DEL PROPRIETARIO
Oltre ai documenti riguardanti l’immobile, è utile allegare anche i documenti del proprietario dell’immobile:
- copia della carta d’identità;
- copia del codice fiscale;
- certificato di residenza;
- certificato di stato civile (serve a verificare se ci siano altri soggetti che possano vantare diritti sul bene).
CERTIFICAZIONI PER LA VENDITA
L’ultimo step riguarda le certificazioni da produrre come documento per la vendita del proprio immobile:
- attestato di prestazione energetica (APE): una certificazione che attesta le caratteristiche energetiche dell’immobile attraverso una scala di 10 lettere alfabetiche (dalla lettera A4 alla lettera G), necessarie alla vendita dell’immobile, introdotta con la legge 90/2013. La certificazione ha una validità di anni dieci, con la necessità di essere rinnovata alla scadenza. L’ APE è fondamentale per procedere alla compravendita degli immobili, poiché l’attestazione dovrà obbligatoriamente accompagnare i contratti di trasferimento della proprietà. All’APE vanno allegati anche i libretti d’impianto che attestano la manutenzione degli impianti termici dell’immobile. Tra le informazioni riportate nella certificazione APE troviamo la prestazione energetica globale, la classe energetica determinata attraverso l’indice di prestazione energetica globale, i requisiti minimi di efficienza energetica, le emissioni di anidride carbonica, l’energia elettrica esportata e i vari indici di prestazione energetica rinnovabile e non rinnovabile, la qualità energetica del fabbricato,la quantità annua di energia consumata per vettore energetico, l’elenco dei servizi energetici con le relative efficienze e le raccomandazioni per il miglioramento dell’efficienza energetica con proposte di eventuali e decisivi interventi per un maggiore risparmio. Il costo della certificazione energetica edifici APE non ha una quota fissa, dato che può variare secondo la città di ubicazione, la tipologia di immobile e il prezzo richiesto dal professionista che redige e rilascia l’attestato. In linea di massima il costo della certificazione APE si aggira tra i 50 e i 300 euro;
- conformità impianti: le ditte edilizie che eseguono lavorazioni sugli immobili devono rilasciare un certificato che attesti la conformità dei loro interventi in base alla legge in vigore (non è obbligatoria ai fini della vendita. ma è utile farsela rilasciare).
- CDU ossia certificato di destinazione urbanistica: è una certificazione che raccoglie i documenti utili all’immobile tra cui i riferimenti catastali, la destinazione urbanistica e l’indice di fabbricabilità. Può essere richiesto sia dal venditore sia dal compratore di un immobile anche per una semplice conoscenza del certificato, richiesto anche in caso di eredità, successione e donazione di un immobile. Il documento viene redatto da un notaio o anche da un tecnico abilitato. All’interno del certificato verranno inseriti la destinazione del terreno o dell’immobile, l’indice di fabbricabilità, eventuali vincoli inerenti all’immobile, inseriti anche nel piano regolatore generale della città;
- certificato di residenza: è un documento rilasciato dall'Ufficio Anagrafe del Comune che attesta il Comune e l'indirizzo di residenza in Italia di una persona, richiesto con lo scopo di richiedere una prova di residenza;
- certificato di agibilità o abitabilità: è il documento che certifica la sussistenza delle condizioni di sicurezza, igiene, salubrità, risparmio energetico degli edifici e degli impianti tecnici negli stessi installati, valutate secondo quanto dispone la normativa
vigente sul suolo nazionale italiano. Il certificato di agibilità deve essere rilasciato nel momento in cui vengono eseguiti lavori di nuova costruzione, di ricostruzioni o sopraelevazioni totali o parziali, di ristrutturazioni o interventi che possano influire
sulle condizioni di sicurezza, igiene, salubrità, risparmio energetico degli edifici e degli impianti tecnici e viene rilasciato dal dirigente o dal responsabile del competente Ufficio Tecnico del Comune in cui sono state eseguite le opere edili. Il certificato di agibilità deve essere richiesto dal soggetto titolare del titolo autorizzativo che ha portato alla realizzazione dei lavori, di conseguenza la richiesta va presentata allo Sportello Unico del Comune entro 15 giorni dal termine dei lavori.
La mancata presentazione di tale richiesta può comportare una sanzione pecuniaria compresa tra i 70 e i 500 euro. Dopo essere trascorsi i 30 giorni come da normativa di legge e dopo un rapporto positivo da parte dell’ASL, la domanda si intende accolta (silenzio assenso). Se il parere positivo viene sostituito da un'autodichiarazione del richiedente, il termine sale a 60 giorni, tanto che il Comune in questo periodo può effettuare un sopralluogo per verificare la sussistenza dei requisiti richiesti.